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Bominaco, la Cappella Sistina d’Abruzzo: un gioiello segreto tra le montagne

  • valeorsini31
  • 11 mag
  • Tempo di lettura: 3 min




Incastonata tra le pieghe silenziose dell’Abruzzo, dove le montagne abruzzesi si alzano come sentinelle del tempo, sorge un piccolo tesoro sconosciuto ai più: l’Abbazia di Bominaco. Un luogo che sembra sospeso tra storia, arte e misticismo, tanto da meritare un soprannome che non è esagerazione ma promessa: la Cappella Sistina d’Abruzzo.


Un angolo di paradiso medievale

Siamo nel comune di Caporciano, in provincia dell’Aquila. Qui, dove i panorami mozzafiato si alternano a borghi dimenticati, l’Abbazia di Bominaco racconta mille anni di fede e bellezza. Fondata nel X secolo, l’abbazia era un importante centro benedettino, fulcro spirituale e culturale del Medioevo abruzzese.

Il complesso monastico comprende due chiese: San Pellegrino e Santa Maria Assunta. È la prima, apparentemente semplice all’esterno, a custodire uno dei più straordinari cicli pittorici del Trecento italiano.


L’incanto degli affreschi

Entrare nell’oratorio di San Pellegrino è come attraversare una soglia magica. Le pareti sono completamente ricoperte da affreschi vividi, intensi, incredibilmente ben conservati. Le storie sacre si snodano in un racconto visivo potente: il calendario liturgico, i mesi dell’anno, le storie di Cristo e della Vergine, i santi e i martiri. Ogni dettaglio è un’opera d’arte, ogni colore è un sussurro del tempo.

Si resta senza fiato davanti a tanta maestria. Gli affreschi, realizzati intorno al 1263, sono un trionfo di simbologie medievali, che fondono fede e vita quotidiana in un linguaggio universale. Qui, davvero, la pittura diventa preghiera.


Bominaco e gli Scrovegni: due scrigni, un solo incanto

Visitando l'oratorio di San Pellegrino, il pensiero corre inevitabilmente alla Cappella degli Scrovegni di Padova, capolavoro immortale di Giotto. Come nella celebre cappella veneta, anche a Bominaco le pareti si trasformano in un libro illustrato, dove ogni affresco è una pagina di fede, di umanità, di luce. Entrambi gli spazi, seppur diversi per stile e autore, condividono lo stesso intento: stupire, educare, avvicinare il divino al cuore del popolo. Dove Giotto introduce la tridimensionalità e l’espressività, l’anonimo maestro di Bominaco risponde con una densità simbolica e una ricchezza cromatica mozzafiato, quasi a voler incantare l’anima più che l’occhio. Sono due cappelle sorelle, nate a distanza di pochi decenni, che parlano lingue diverse ma raccontano la stessa meraviglia medievale.


Un luogo fuori dal tempo

Bominaco non è solo arte: è anche silenzio, natura, spiritualità. Visitare l’abbazia significa anche godere del paesaggio che la circonda, con i suoi boschi, le sue colline, e quel senso di eternità che solo certi luoghi sanno trasmettere.

In un mondo che corre veloce, Bominaco invita a rallentare, a guardare con occhi nuovi, a riscoprire la bellezza nascosta nei piccoli angoli d’Italia.


Perché visitarla e come

Perché non serve andare a Roma per sentirsi rapiti dalla grandezza dell’arte sacra. Basta salire fino a questo angolo remoto dell’Abruzzo e lasciarsi conquistare da un luogo che ha conservato, intatti, secoli di meraviglia.

Che tu sia un appassionato di storia, un amante dell’arte o semplicemente un viaggiatore curioso, l’Abbazia di Bominaco è una scoperta che lascia il segno.

E’ visitabile su appuntamento (consigliato contattare la Pro Loco di Caporciano), per il biglietto è consigliato un piccolo contributo per la visita guidata (ne vale ogni centesimo!).



🌿 Immerso nella natura, tra silenzio e spiritualità.

Visitabile su appuntamento (consigliato contattare la Pro Loco di Caporciano)

🎟 Biglietto:Piccolo contributo per la visita guidata (ne vale ogni centesimo!)







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