Dove il tempo si ferma: la magia del Gran Sasso, delle Cascate del Ruzzo e dell’Eremo di Santa Colomba
- valeorsini31
- 1 nov
- Tempo di lettura: 4 min
Scopri la natura autentica dell’Abruzzo
Vivi l’emozione della Valle del Ruzzo, un angolo di paradiso ai piedi del Gran Sasso d’Italia.Un percorso tra cascate spettacolari, boschi silenziosi e pan

orami che tolgono il fiato, dove l’acqua limpida e la spiritualità dei luoghi creano un’atmosfera senza tempo.
Se desideri trascorrere una giornata immerso nella natura, questo è uno dei cammini più suggestivi del Gran Sasso: un viaggio tra santi ed eremiti, antiche fortificazioni, torrenti e leggende abruzzesi.
La Valle del Ruzzo: acqua, storia e meraviglia selvaggia
Il torrente Ruzzo è il cuore di questa valle rigogliosa, appartenuta all’Antica Università Agraria di Pagliara.È celebre per le sue cascate imponenti — la Cascata della Costa dei Baroni, la Cascata del Mescatore e la Cascata di Vena Roscia.
Lungo il percorso si incontra la spettacolare Cascata del Mescatore, conosciuta anche come Pisciarellone, con un salto di 23 metri che scende dalle sorgenti del Peschio, alimentate da altre sei sorgenti minori del Monte Prena.
Acque cristalline, ruscelli e panorami grandiosi accompagnano il cammino fino al Colle Petrino (1.010 m), dove sorgono i resti dell’antico possedimento dei Conti di Pagliara, discendenti dei Conti dei Marsi.Da qui, la vista sulla parete nord del Monte Camicia è spettacolare, e nei giorni limpidi lo sguardo spazia fino ai Monti Sibillini e ai Monti Gemelli.
Si narra che sotto le rovine esistesse un sistema di grotte segrete, forse vie di collegamento o di fuga verso i paesi della valle.Il fascino di questo luogo è proprio il mistero che lo avvolge: un intreccio di storia, natura e leggende che resistono al passare del tempo.
Come raggiungere le Cascate del Ruzzo
Da Isola del Gran Sasso, si prosegue in direzione Pretara.Al primo incrocio, girate a destra su una strada sterrata e continuate fino a raggiungere un ponte sul fiume Ruzzo.Alla sinistra del ponte si imbocca un piccolo sentiero che conduce alle maestose cascate.
Tornati al ponte, potete continuare in auto verso Piane del Fiume. Dopo una fonte, sulla sinistra, parte un sentiero che sale verso l’Eremo di Santa Colomba (vedi sotto).
Prima di arrivare alla chiesetta, un breve sentiero laterale porta ad un luogo incantevole: le cascate di Fossaceca, conosciute anche come Vena Rossa per il colore rossastro delle sue rocce.È la cascata più alta lungo il corso del Ruzzo, con un salto di 16 metri alimentato dalla sorgente di Fossaceca (quota 1.497 m).
Infine, la Cascata della Costa dei Baroni, più piccola ma di grande fascino naturale, è facilmente raggiungibile a circa 800 metri di altitudine, sopra il ponte che da Pretara porta a Piane del Fiume.
Essendo una zona poco frequentata, la valle ospita una fauna ricchissima: cervi, caprioli, lupi, volpi, cinghiali e persino l’aquila reale.Un autentico paradiso per gli amanti del trekking e della fotografia naturalistica.
Dati tecnici – Escursione alle Cascate del Ruzzo
Difficoltà: E (Escursionistica)
Lunghezza percorso: 8 km (semianello)
Dislivello: 400 m
Durata: 5–6 ore (incluse soste)
🕊️ L’Eremo di Santa Colomba
Da Pretara, in località Piane del Fiume, parte un sentiero ben segnalato che sale tra boschi di faggi e abeti fino all’Eremo di Santa Colomba, uno dei luoghi più mistici del Gran Sasso.
Santa Colomba, figlia dei nobili Conti di Pagliara, è una figura rara nella storia: una giovane eremita, simbolo della forza e della fede delle genti d’Abruzzo.
Nata intorno all’anno 1100, probabilmente nel castello di Pagliara, Colomba abbandonò giovanissima gli agi della sua famiglia per dedicarsi alla preghiera e alla solitudine.Si ritirò in una grotta a 1.234 metri di altitudine, ai piedi del Monte Santa Colomba, sotto le Torri di Casanova.
Morì nell’inverno del 1116, a soli sedici anni, a causa delle dure condizioni di vita.Dopo la sua morte, il fratello, Berardo, vescovo di Teramo, fece costruire una cappella nel luogo in cui visse e fu sepolta. L’eremo fu consacrato nel 1216 da Sant’Atanasio, vescovo di Penne.
Le leggende di Santa Colomba
La tradizione popolare ha tramandato numerose leggende legate alla sua figura:
Il Pettine di Santa Colomba: sulla roccia vicino alla grotta si trova una sporgenza che, secondo la leggenda, sarebbe l’impronta lasciata dal suo pettine.
L’Impronta della Mano: una mano incisa nella roccia sarebbe stata impressa da Colomba mentre si arrampicava sul ripido sentiero.
La Buca Miracolosa: sotto l’altare della chiesetta, un piccolo foro dove i devoti inseriscono il capo, credendo di ricevere guarigione o protezione.
Dati tecnici – Escursione all’Eremo di Santa Colomba
Lunghezza: 6 km
Dislivello: 400 m
Difficoltà: E (escursionistica – medio/facile)
🌿 Un viaggio tra natura, fede e silenzio
Camminare tra la Valle del Ruzzo e l’Eremo di Santa Colomba non è solo un’escursione: è un viaggio dentro la storia, la spiritualità e la natura più autentica dell’Abruzzo.Tra il rumore dell’acqua, il profumo dei boschi e il silenzio delle montagne del Gran Sasso, scoprirai un luogo dove davvero il tempo sembra fermarsi.









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